Sunday 30 January 2011

Wikileaks: oops, imbarazzante - quarta parte: UK e dintorni

di Rinaldo Francesca

(qui la prima parte)

(qui la seconda parte)

(qui la terza parte)

Fatto n.2: regna ancora, qui in UK, il più totale mistero su uno studio condotto nell'ormai lontano maggio 2010 dal Tenente Generale dell'esercito Chris Brown, che condannerebbe senza mezzi termini le azioni delle forze armate britanniche prima e durante l'invasione dell'Iraq. [1]
Ragione di tale mistero sembrerebbe risiedere nel fatto che, a detta di certi pezzi grossi nel Ministero della Difesa (Sir Jock Stirrup in primis), i fatti contenuti nel rapporto sarebbero “troppo imbarazzanti per le forze armate” se trapelassero, tanto da aver indotto alti ufficiali e affini a non perdere un minuto di tempo ad arrestarne la pubblicazione, fosse anche solo per circolazione interna al Ministero della Difesa. Wow!
Sì sì, d'accordo, giuste obiezioni le vostre: con tutto quello che è successo nella Galassia Wikileaks nel frattempo, sembra questo il momento di andare off-topic?
Vero, vero: questa soap opera di Julian Assange, in effetti, non sembra voler smettere di regalarci sorprese e colpi di scena ogni settimana, tanto da far pensare che le vicende legate al sito delle Soffiate e Indiscrezioni par excellence ci terrà occupati (o dovremmo forse dire distratti?) per tutto il 2011 e oltre.
Vediamo un po': c'è stata la forzata chiusura del conto “bancario” di Wikileaks a ottobre da parte di una certa Moneybookers – una compagnia di pagamenti online basata in Gran Bretagna – causata dell'inserimento di Wikileaks nella lista di “organizzazioni pericolose” secondo le autorità USA: ciò ha portato ad accuse, diremmo piuttosto fondate, di “guerra finanziaria”. [2]
Successivamente, la parlamentare islandese e collaboratrice di Wikileaks Birgitta Jónsdóttir ha ricevuto una subpoena – o mandato di comparizione, se preferite - da parte del Dipartimento di Giustizia USA; [3] nel frattempo Julian Assange è stato arrestato a dicembre per (udite-udite) stupro – un'accusa che Assange nega e definisce politicamente motivata – e si trova in libertà provvisoria in Inghilterra: un destino per il momento decisamente più roseo – ammettiamolo – rispetto a quello che è toccato a colui che è stato accusato di essere il suo confidente, Bradley Manning, il quale da mesi si trova in isolamento in un carcere militare e la cui salute fisica e mentale mostra segni di deterioramento. [4]
E che dire delle congetture che sono state fatte qua e là a proposito delle rivelazioni Wikileaks – che un ansimante Franco Frattini non ha perso tempo a definire “l'11 settembre della diplomazia”?
Eccone alcune: queste rivelazioni non rivelano niente di nuovo, anzi, grazie ad esse “il mondo è informato del fatto che il "nemico" in Afghanistan è sempre più forte, il Pakistan e l'Iran sono da biasimare e i coraggiosi soldati americani sono impiegati nella "ricostruzione"!” [5]; e sono tutte rivelazioni che favoriscono Israele [6]; oppure no, macché, sono rivelazioni che danneggiano anche Israele, confermando i sospetti che gli Stati Uniti abbiano rifiutato di aiutare gli Emirati Arabi Uniti nell'indagine sull'assassinio a Dubai [7], che Israele si stia preparando per sferrare un altro, probabilmente sanguinoso attacco in Medio Oriente [8], e confermando l'ammissione da parte di diplomatici israeliani nel 2008 che il blocco a Gaza non ha mai avuto nulla a che vedere con la “sicurezza”, ma che il suo solo scopo è sempre stato quello di ridurre alla fame i suoi abitanti. [9]
E poi scusate (un altro costante refrain), possibile che non vi siate mai chiesti chi finanzia davvero Wikileaks? Questa è in verità una domanda che tiene sveglio la notte persino il burattinaio professionista Zbigniew Brzezinski – o perlomeno, questo è ciò che vuole noi pensiamo. [10]
Ad ogni modo, c'è chi non ha dubbi in proposito: si tratta di George Soros; [11] no, macché, si tratta di una qualche agenzia PR di Washington. [12]
E com'è che Julian Assange è ancora in vita? Come si spiega? E poi chi è comunque 'sto Julian Assange? È un ex hacker del gruppo Chaos Computer, fondato ad Amburgo negli anni Ottanta, e che fu a suo tempo reclutato dal KGB [13]; no, è un agente del Mossad; no, è un burattino della famiglia Rothschild. [14]
A dire la verità, Àp0ti cominciava un po' a preoccuparsi al veder passare settimane senza che fosse nominata questa celeberrima famiglia in connessione con la vicenda Wikileaks. Ora, con un sospiro di sollievo, può finalmente abbandonarsi a immaginare l'immancabile membro dei Rothschilds (uno qualunque) sghignazzare nell'ombra, anche in questo misterioso plot.
E, per continuare con le speculazioni: a che servono le cosiddette “rivelazioni”, se non a generare il casus belli che porterà ad un'orwelliana regolamentazione di internet? [15]
E comunque chi sarebbe questa donna che accusa Assange di stupro? Una femminista manovrata, non c'è dubbio: “Anna Ardin, [che] ha lavorato con dei gruppi anti-Fidel Castro legati alla CIA e sostenuti apertamente da Luis Posada Carriles, l’agente della CIA implicato nella strage di un aereo di linea cubano nel 1976, che costò la vita a 73 persone”. [16]
Vedete? Non si finisce più.
No no, non ce ne vogliate ma, nonostante il titolo di questo pezzo, non ce la sentiamo di continuare su questa strada di piste e ipotesi (delle quali abbiamo solo citato le più note), che potrebbe tenerci occupati per mesi... permettete dunque che questo sia non tanto un pezzo dedicato a ciò che è stato pubblicato su Wikileaks, quanto piuttosto a ciò che vorremmo vedervi pubblicato.
Torniamo dunque al rapporto del Tenente Generale Chris Brown e alle sue rivelazioni, ritenute troppo imbarazzanti per le forze armate britanniche.
Ora, lungi da noi sia il volerVi istruire su dove andare a guardare per leggere tra le righe ma, se ce lo permettete, vorremmo attirare la Vs attenzione su quella parolina: “imbarazzante”. D'altronde, la stiamo menando già da sei lunghi mesi con questa definizione, riteniamo sia venuto il momento di quello che a teatro chiamano il denouement.
Orbene, Sir Jock Stirrup & Co. pensano, nella loro infinita saggezza, che il “Rapporto Brown” sia... troppo imbarazzante per le forze armate, se divenisse di dominio pubblico? Abbiamo capito bene? È questo il problema?
Beh, ma allora, scusate: forse ci siamo persi una puntata o due di questa saga perché, l'ultima volta che abbiamo controllato, anche i fatti che erano già stra-noti, pubblicati a più riprese sui giornali, non erano esattamente edificanti per le Forze Armate di Sua Maestà. Volete dunque dire, signori ufficiali, che il rapporto contiene notizie più imbarazzanti rispetto a ciò che era già noto, e che ci accingiamo a pubblicare?
(segue una parziale antologia di alcuni tra i più gloriosi episodi delle forze armate britanniche in Mesopotamia)

1 - Era già noto, per esempio, come le forze armate britanniche, ben lungi dall'avere la benché minima parvenza di strategia, fossero goffamente saltate a pie' pari in questa meravigliosa avventura “senza agenda o programma che si potessero definire tali, ma piuttosto con un programma che consisteva nel mettere le relazioni con gli americani in cima alla loro lista di priorità”, come spiega il prof. Charles Tripp: [17] in altre parole, se fosse necessaria una traduzione, era noto come l'atteggiamento delle forze armate britanniche nei confronti delle loro controparti americane fosse stato qualcosa come: “Andremo dove ci manderete, faremo quello che direte e non ci dissocieremo mai dalle vostre azioni. Tutto, purché continuiate a considerarci i vostri servitori preferiti”.

2 - Era altresì noto che, per quanto riguardava i piani di ricostruzione del paese per il post “missione compiuta”, nemmeno uno straccio d'idea sembrava esistere – fosse anche scarabocchiata su una tovaglietta di carta di un fast-food – tanto da suscitare nell'ex ambasciatore britannico a Washington Christopher Meyer la celebre definizione: “Un punto buio che divenne un buco nero”, e il commento del generale inglese Tim Cross: “Il piano a lungo termine era: 'non ci serve un piano'”. [18]

3 - Inoltre, giusto per rinfrescarci la memoria, erano già ben note le atrocità commesse dai “ragazzi” di Sua Maestà. Ripercorriamone alcune insieme, se vi va:

- Nel 2003 gli uomini della compagnia comandata dal colonnello Mendonca, parte del Queen’s Lancashire Regiment, torturarono e uccisero il receptionist Baha Mousa con 93 ferite (uno degli uomini di Mendonca, caporale Donald Payne, fu condannato; Mendonca invece fu assolto in febbraio 2007 e gli venne in séguito data la medaglia Distinguished Service Order dalla regina); si seppe solo nel settembre 2009 che l'unica colpa del receptionist Baha Mousa era stata quella di denunciare atti di sciacallaggio perpetrati dai soldati britannici nell'hotel in cui lavorava. [19]
- A Basra nel 2003, quattro soldati delle Irish Guards gettarono in un canale il quindicenne asmatico Ahmad Jabbar Kareem, che morì annegato (tutti e quattro furono assolti dal tribunale militare a Colchester in giugno 2006). [20] A quanto pare i quattro militari avevano sospettato Kareem di atti di sciacallaggio, un crimine sul quale, com'è noto, i prodi ufficiali di Sua Maestà non sono assolutamente disposti a chiudere un occhio; a meno che, naturalmente, non siano essi stessi a commetterlo.
- C'è poi la storia, che fu insabbiata fino a ottobre 2007, di 31 civili arrestati dalle truppe britanniche a Majar al-Kabir il 14/05/04, di cui 20 non sopravvissero a quelle che probabilmente furono – secondo il referto medico del dr. Adel Salid Majid – torture e mutilazioni [21]
- Ci sono poi i noti episodi di abusi sui detenuti di Camp Breadbasket: in particolare quella di un ragazzo che aveva allora 14 anni – identificato solo come Hassan – il quale fu obbligato a praticare sesso orale su un altro prigioniero, tra fischi, schiamazzi e applausi degli eroici soldati del Queen’s Lancashire Regiment; o quella di un altro detenuto che venne legato in una rete da pesca e tenuto appeso alle forche di un carrello elevatore per aver rifiutato di obbedire all'ordine di mozzare il dito ad un altro prigioniero. [22]

5 – Erano poi anche note le varie scorciatoie prese qua e là dal Ministero della Difesa per risparmiare qualche soldino sull'equipaggiamento in dotazione ai militari; scorciatoie che sono poi costate la vita a soldati come il Capitano Daniel Wright [23], o alle dieci persone a bordo di quell'Hercules nel 2005 – una tragedia la cui possibilità era stata anticipata anni prima ma totalmente ignorata. [24]

6 – Noti erano anche l'abbandono e il degrado a cui erano lasciati i militari britannici a cui il deployment in Iraq aveva devastato la vita: si conoscevano per esempio i casi di soldati che tornavano in patria con malattie mentali, e che dovevano aspettare 18 mesi prima di ricevere delle cure [25], o quelli di altri soldati che, nonostante avessero sostenuto ingiurie in Iraq che per sempre precludevano loro la possibilità di vivere senza avere costantemente qualcuno accanto per prendersi cura di loro, avevano ricevuto un compenso insufficiente dal Ministero della Difesa, tanto da obbligare la loro famiglia a dilapidare i risparmi e vendere la casa. [26]

7 – Dulcis in fundo, erano già ben noti i prevedibili risultati di anni di deployment in Iraq, e l'impatto che essi avevano avuto in patria, una volta che questi soldati erano ritornati in Gran Bretagna, affetti da stress e alcolismo [27]: già a partire dall'agosto del 2008, qualcosa come il 9% dei detenuti nelle galere di Sua Maestà era costituito da ex-soldati disadattati – molti dei quai imprigionati per crimini violenti. [28]

Bene, a questo punto – a costo di sembrare ripetitivi – Àp0ti non riesce a impedirsi di domandare nuovamente: volete dire che nel rapporto censurato c'è qualcosa di peggiore, rispetto a tutto ciò???
Mentre ponderiamo questa domanda, sospiriamo tutti all'unisono nel vedere questo ennesimo documento aggiungersi alla lista dei tanti che i britannici non hanno, a quanto pare, il diritto di conoscere – alla faccia del Freedom of Information Act. Come, per esempio, le minute di quella riunione di gabinetto in cui vennero dicusse le vere ragioni per entrare in guerra, la cui pubblicazione venne bloccata nel 2009 dall'allora Segretario della Giustizia Jack Straw [29], e che continua a eludere il grande pubblico; [30] oppure il famoso Al Jazeera Bombing Memo, in cui George W. Bush avrebbe insistito con Tony Blair sulla necessità di uccidere i giornalisti di Al Jazeera alla vigilia dell'attacco su Fallujah. [31]
Beh, in attesa che qualche officiale al Ministero della Difesa si ravveda e decida di contattare la squadra di Juliange Assange – ma riteniamo la cosa piuttosto improbabile – notiamo che qualcuno, già dal lontano maggio 2010, sta cercando di forzare il MdD a pubblicare il rapporto Brown usando il Freedom of Information Act.
Esiste infatti un lungo carteggio tra un certo Michael Bimmler (a cui va la nostra simpatia) e svariati burocrati al Ministero della Difesa che va avanti ormai da mesi. Quando avete voglia di farvi qualche risata a vedere in che modo questi individui riescono a menare il can per l'aia pur di evitare di rispondere alle domande di Mr. Bimmler, nella speranza di farlo desistere, divertitevi pure a leggere questo surreale scambio di emails, che è di dominio pubblico:
http://www.whatdotheyknow.com/request/study_on_iraq_invasion_by_lt_gen
Questo è tutto per il momento; vi lasciamo intanto con il sito di solidarietà per Bradley Manning, http://www.bradleymanning.org.
Per quanto ci riguarda, la nostra prossima missione è cercare di dare man forte a Michael Bimmler. A presto!

Pace,

Rinaldo Francesca

[1] Richard Norton-Taylor: Defence chiefs gag damning Iraq invasion findings, The Guardian, 28 maggio 2010, vedere:
http://www.guardian.co.uk/uk/2010/may/27/defence-chiefs-gag-iraq-report
[2] David Leigh e Rob Evans:
WikiLeaks says funding has been blocked after government blacklisting, The Guardian, 14 ottobre 2010, pubblicato qui:
http://www.guardian.co.uk/media/2010/oct/14/wikileaks-says-funding-is-blocked
[3] Sonia Verma:
It takes more than a subpoena to scare Birgitta Jonsdottir, The Globe and Mail, 14 gennaio 2011, disponibile su:
http://www.theglobeandmail.com/news/world/it-takes-more-than-a-subpoena-to-scare-birgitta-jonsdottir/article1870790/
[4] Heather Brooke:
Bradley Manning's health deteriorating in jail, supporters say, The Guardian, 16 dicembre 2010, reperibile qui:
http://www.guardian.co.uk/world/2010/dec/16/bradley-manning-health-deteriorating
[5] Joe Quinn:
Wikileaks Serves Israeli Agenda of Demonizing Iran, 30 novembre 2010, pubblicato su:
http://www.wariscrime.com/2010/12/01/news/wikileaks-serves-israeli-agenda-of-demonizing-iran/
[6] Jeff Gates:
WikiLeaks and espionage - Israeli style, 6 dicembre 2010, disponibile qui:
http://onlinejournal.com/artman/publish/article_6661.shtml
[7]
US rejected request to help probe of assassination in Dubai, Middle East Online, 4 gennaio 2011, reperibile su:
http://www.middle-east-online.com/english/?id=43431
[8]
Israel is preparing for major war with Iran, Aftenposten, 3 gennaio 2011, pubblicato qui:
http://brokenflask.com/2011/01/03/wikileaks-aftenposten-2011-israel-is-preparing-for-major-war-w-iran-english-translation
[9]
WikiLeaks: Israel aimed to keep Gaza economy on brink of collapse, Haaretz, 5 gennaio 2011, disponibile su:
http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/wikileaks-israel-aimed-to-keep-gaza-economy-on-brink-of-collapse-1.335354
[10] Zbigniew Brzezinski:
Who is Really Leaking to Wikileaks?, Economic Policy Journal, 30 novembre 2010, reperibile qui:
http://www.economicpolicyjournal.com/2010/11/zbigniew-brzezinski-who-is-really.html
[11] Pietro Cambi:
Wikileaks, Mr. Crash ed il Picco del denaro, 1 dicembre 2010, pubblicato su:
http://crisis.blogosfere.it/2010/12/wikileaks-mr-crash-ovvero-il-picco-del-denaro.html
[12]
Wikileaks dice stesse cose di Washington: Iran avrebbe addestrato talebani per colpire italiani in Afghanistan, Iran Italian Radio, 16 gennio 2011, disponibile qui:
http://italian.irib.ir/notizie/politica/item/88189-wikileaks-dice-stesse-cose-di-washington-iran-avrebbe-addestrato-talebani-per-colpire-italiani-in-afghanistan
[13] Daniel Estulin:
Wikileaks y Assange, 7 dicembre 2010, reperibile su:
http://www.danielestulin.com/2010/12/07/wikileaks-y-assange/
[14] Jane Burgermeister:
Wikileaks founder Julian Assange has close links to the Economist, controlled by the Rothschild banking family, 1 dicembre 2010, pubblicato qui:
http://birdflu666.wordpress.com/2010/12/01/wikileaks-founder-julian-assange-has-close-links-to-the-economist-controlled-by-the-rothschild-banking-family/
[15] Roberto Festa:
Assange attaccato dall’ex amico: “Wikileaks pilotata dall’intelligence”, Il Fatto Quotidiano, 11 dicembre 2010, disponibile su:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/11/wikileaks-lex-amico-di-assangeun-guadagno-per-la-cybersecurity/81449/
[16]
L’accusatrice di Assange? Una femminista radicale, Saigon 2K, 6 dicembre 2010, reperibile qui:
http://saigon2k.altervista.org/?p=2486
[17] Queste dichiarazioni sono state fatte da Charles Tripp in un'intervista che appare nel documentario
No Plan, No Peace (8' 37''), disponibile qui:
http://video.google.com/videoplay?docid=7063520010914106000#
[18] Nick Owens:
We tried to rebuild Iraq based on info in the 1994 Lonely Planet guide book, The Sunday Mirror, 28 ottobre 2007, pubblicato su:
http://www.mirror.co.uk/sunday-mirror/2007/10/28/we-tried-to-rebuild-iraq-based-on-info-in-the-1994-lonely-planet-guide-book-ex-u-s-ambassador-barbara-bodine-98487-20020455/
[19] Esther Addley:
Baha Mousa's death was revenge, father tells inquiry, The Guardin, 23 settembre 2009, reperibile qui:
http://www.guardian.co.uk/world/2009/sep/23/baha-mousa-iraq-father-inquiry
[20]
Troops cleared over Iraq drowning, BBC News, 6 giugno 2006, disponibile su: http://news.bbc.co.uk/1/hi/uk/5053006.stm
[21] Richard Norton-Taylor: British soldiers accused of executing civilians, The Guardian. 23 febbraio 2008, pubblicato qui:
http://www.guardian.co.uk/uk/2008/feb/23/military.iraq
[22] Richard Norton-Taylor e Audrey Gillan: MoD faces legal action after teenage Iraqi claims sexual humiliation by soldiers, The Guardian, 14 luglio 2008, reperibile su:
http://www.guardian.co.uk/uk/2008/jul/14/military.defence
[23] Robert Booth: Mother blames parachute death on MoD penny-pinching, The Guardian, 15 marzo 2008, disponibile qui:
http://www.guardian.co.uk/uk/2008/mar/15/military.defence
[24] Richard Norton-Taylor: RAF pilot warned of vulnerability of Hercules aircraft, inquest told, The Guardian, 10 aprile 2008, pubblicato su:
http://www.guardian.co.uk/uk/2008/apr/10/military.iraq
[25] Hugh Muir: Storm over injured troops' care fails to save military hospital, The Guardian, 12 marzo 2007, reperibile qui:
http://www.guardian.co.uk/society/2007/mar/12/hospitals.health
[26] Esther Addley: We will lose savings and home, says soldier's mother, The Guardian, 1 settembre 2007, disponibile su:
http://www.guardian.co.uk/uk/2007/sep/01/military.estheraddley
[27] Polly Curtis: Iraq veterans suffer stress and alcoholism, The Guardian, 3 agosto 2007, pubblicato qui:
http://www.guardian.co.uk/uk/2007/aug/03/health.military
[28] Number of ex-servicemen in jail nearly doubles in four years, The Daily Mail, 31 agosto 2008, reperibile su:
http://www.dailymail.co.uk/news/article-1051029/Number-ex-servicemen-jail-nearly-doubles-years.html
[29] Jack Straw bans release of Iraq invasion minutes, The Daily Telegraph, 24 febbraio 2009, disponibile qui:
http://www.telegraph.co.uk/news/newstopics/politics/4799701/Jack-Straw-bans-release-of-Iraq-invasion-minutes.html
[30] Backdoor attempt to obtain Iraq war cabinet minutes fails, 2 dicembre 2010, pubblicato su:
http://www.panopticonblog.com/2010/12/02/backdoor-attempt-to-obtain-iraq-war-cabinet-minutes-fails/
[31] Chris Summers: When should a secret not be a secret? BBC News, 10 maggio 2007, reperibile qui:
http://news.bbc.co.uk/1/hi/uk/6639947.stm

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