Wednesday 23 February 2011

È la Fede una Forza Benigna o Maligna?

Questa è la seconda parte di un dibattito che si è svolto a Toronto a novembre del 2010 tra l'ex primo ministro britannico Tony Blair e l'opinionista per Vanity Fair Christopher Hitchens

(qui la prima parte)

TONY BLAIR: Prima di tutto, io ritengo che non si debba pensare che, visto che si è in grado di mostrare esempi di pregiudizi in nome della religione, allora il bigottismo, i pregiudizi e i torti che vengono commessi debbano essere solo un derivato della religione. Ci sono molti esempi di pregiudizi contro le donne, contro i gay e contro altri, che provengono da mondi al di fuori di quello della religione. E quello che sto affermando non è che tutto ciò che la Chiesa ha fatto in Africa sia giusto ma – permettetemi di dire questo – una cosa che ha certamente fatto, e l'ha fatta quando ero primo ministro della Gran Bretagna, [è stata di] organizzare insieme, tra chiese, una campagna per la cancellazione del debito: fecero fronte comune, e ci riuscirono. Le prime beneficiarie della cancellazione del debito furono le ragazzine in Africa che poterono andare a scuola, perché per la prima volta vi furono scuole elementari gratuite.
Quindi sono d'accordo che non tutte le cose fatte dalla Chiesa e dalle comunità religiose in Africa e nel mondo siano giuste, ma vi dico solamente di accettare che esistono persone che hanno fatto e fanno un importante lavoro, giorno dopo giorno, e che genuinamente non sono affetti né da pregiudizi, né da bigottismo, ma che continuano a lavorare con persone che sono afflitte da carestia, malattie e povertà, e che fanno questo lavoro poiché ispirati dalla fede. E certo, è vero che non tutti quanti o, per meglio dire, è vero che non c'è bisogno di essere persone di fede per fare del lavoro caritatevole, non ho mai detto questo e non lo direi mai. Conosco molte, moltissime persone che non sono religiose per niente, ma che fanno un decente, fantastico lavoro per le loro comunità e per il mondo. Quello che dico è molto semplice: nonostante tutto ciò, continuano a esserci persone che fanno del bene perché ispirate dalla fade.
Cioè, sto pensando a persone che incontrai tempo addietro in Sud Africa, suore che si prendevano cura di bambini nati con HIV/Aids. Queste sono persone che si occupano di altri, e vivono assieme ad essi, in quanto ispirate dalla loro fede. Sarebbe stato possibile per loro fare questo senza la loro fede religiosa? Certo che sarebbe stato possibile. Ma il fatto resta: è stata la fede a motivarli. Quindi quello che vi dico è: perlomeno, ascoltate, evitiamo di dire cosa come: “Qui ci sono sei ospizi, là c'è un attentatore suicida, come si equilibra tutto ciò?” Questo non è un modo molto costruttivo di discutere l'argomento.
A dire la verità, mi è sembrato che una delle cose più interessanti che abbia detto Christopher sia stata che non possiamo pensare di cacciare via dal mondo la religione: questo è verissimo.
Anzi, ritengo che il fatto che le persone di fede continuino ad aprire dibattiti con coloro che si ritengono laici sia una cosaa buona, giusta e sana. Ed è questo che dovremmo fare.
Non sto dicendo che ci si dovrebbe congregare tutti su MySpace, sto solo dicendo una cosa molto semplice: e cioè che non possiamo cacciare via dal mondo la religione, perché molte persone vi credono, e vi credono profondamente; vediamo piuttosto che cosa possiamo fare per fare sì che la religione sia una forza per il bene, per incoraggiare quelle persone di fede che cercano di fare del bene, e per unire coloro che vogliono contrastare chi cerca di pervertire la religione e trasformarla in un distintivo d'identità in opposizione ad altri.
Vorrei quindi finire dicendo solo questo: ci sono molte situazioni in cui la religione ha commesso dei torti, ma ci sono anche molte situazioni in cui i torti sono stati commessi senza che la religione vi giocasse alcun ruolo: per cui non condanniamo tutte le persone di fede religiosa per colpa del bigottismo e dei pregiudizi di alcuni, e conveniamo, perlomeno, che ci sono stati molti benefici portati dalla religione, e che noi dovremmo celebrare.

CHRISTOPHER HITCHENS: Ho diritto a una seconda replica? Che gran test per la pazienza del pubblico! D'accordo, come tenete splendidamente nota del nostro progresso, signore e signori. Ora, va bene, è vero, ci sono persone di fede religiosa che sono – diciamo - a posto. Lo so che posso sembrare di stare cercando un compromesso con uno dei grandi statisti dei tempi recenti. Non sono necessariamente contrario a quest'impressione. Solo per finire su questo punto della beneficienza, feci una volta molto lavoro con un uomo chiamato Sebastian Selgado, alcuni tra voi ne avranno sentito parlare, un grande fotografo e ambasciatore dell'UNICEF su questioni di poliomelite. Andai con lui a Calcutta a altrove. Egli riuscì quasi a eliminare la polio, sarebbe riuscito a farle fare la stessa fine del vaiolo, e cioè trasformarla in un ricordo del passato, uno sporco ricordo... se non fosse stato per tutti quei gruppi religiosi in Bengala e in Afghanistan [che dicevano]: “No, non prendete quelle gocce: è una cospirazione, va contro Dio e contro i suoi piani”. Tra l'altro, questo argomento non è particolarmente nuovo: quando il vaiolo era una piaga [nel mondo occidentale], anche Timothy Dwight, rettore dell'università di Yale, diceva che prendere il vaccino del Dr. Jenner era un'interferenza con i piani di Dio.
Il che, tra parentesi... insomma, c'è bisogno di organizzazioni come l'Unicef se si vuole portare avanti del vero lavoro, se si vogliono alleviare povertà, malattie e miseria. E, per quanto mi riguarda, i miei soldi andranno sempre ad associazioni come Médecins Sans Frontières, come Oxfam, e molte altre che – guarda un po' che strano – vanno in giro per il mondo facendo al prossimo del bene fine a se stesso. Non si portano dietro la Bibbia, come stanno facendo in continuazione quelli che adesso vanno ad Haiti – continuiamo a sorprenderli nell'atto [di evangelizzare]. Questi ultimi spendono il loro budget cercando di fare proseliti. Si tratta di una funzione che è sempre andata mano nella mano con l'imperialismo. Fa parte della tradizione dei missionari: possono chiamarla “beneficienza” se vogliono, ma non sta in piedi a un secondo sguardo.
Questo è quanto ho da dire sul fare del bene nel mondo, salvo aggiungere questo, visto che siete miei ancora per alcuni minuti: il sig. Blair e io abbiamo, in tempi diversi, dedicato molto del nostro tempo al movimento Laburista, e se la premessa della religione fosse stata vera, fino agli ultimi anni del 19º secolo – poniamo – in Gran Bretagna, Nord America, Canada, se opere di bene fossero davvero sufficienti, e se coloro che facessero donazioni fossero meritevoli di essere onorati, e se coloro che ne beneficiassero fossero tenuti a essere grati (due disgustose idee in una), devo dire che non ci sarebbe bisogno di alcuna azione umana, sociale o politica: potremmo semplicemente fare affidamento sulla nostra innata bontà – cosa sulla quale evidentemente non possiamo contare, né ho mai detto che potessimo o dovessimo.
Ora, mi interessa questo argomento: mi si sta dicendo che talvolta la religione potrebbe essere una cosa buona – in alcune circostanze: questa, pensiamo, è l'affermazione. Bene, che cosa dovrebbe fare la religione per arrivare a quel punto? Io penso che dovrebbe abbandonare tutte le sue affermazioni soprannaturali. Dovrebbe dire: “No, tu non farai ciò sotto la minaccia di un'eterna punizione – inferno – o la promessa di un premio – paradiso. No, non siamo nemmeno in grado di promettere miracoli”. Trovatemi una chiesa che ci dica di scordarci di tutto questo. Curarsi con la fede? No, dovrebbe rinunciare anche a questo. Dovrebbe rinunciare all'idea di un'eterna, figura autoritaria, inalterabile che è al tempo stesso giudice, giuria e boia, contro cui non esiste appello, e che non finisce di tormentarci anche dopo la nostra morte. Sono parecchie le cose a cui dovrebbe rinunciare la religione, non vi sembra?
D’accordo: ma per coloro che dicono che vorrebbero che (la religione) fosse un aspetto dell’umanesimo, della compassione, un aspetto della solidarietà umana, della consapevolezza che siamo tutti legati gli uni agli altri, che abbiamo delle responsabilità verso gli altri (come quando io dono il sangue, in parte anche perché non perdo quel mezzo litro per sempre mi ritornerà in dietro, prima o poi), [e che] c’è un senso di piacere nell’aiutare il nostro prossimo, beh, io penso che [per queste persone] dovrebbe essere il minimo. Grazie.

TONY BLAIR: Immagino che dipenda tutto da quale tipo di esperienza tu abbia avuto con persone religiose. La mia esperienza con le persone con cui mi sono trovato, in Africa la scorsa settimana, esperienza che ha incluso l’incontro con gente profondamente religiosa; non che queste persone facciano quello che fanno per via del paradiso e dell’inferno: lo fanno per l’amore verso il prossimo, il che – mi sembra – è bene. Inoltre,il fatto che loro credano che questo amore verso il prossimo sia collegato ala loro fede, quindi non si tratta di qualcosa… Cioè, sì, naturalmente, è verissimo, potrebbero benissimo scegliere di fare ciò indipendentemente dal fatto di avere una fede religiosa, ma resta il fatto che la loro fede – di questo sono conviti – sia il loro impulso a fare del bene.
E sapete, io non la riconosco questa descrizione del lavoro svolto da queste persone in ciò che ha detto Christopher. Dov’ero io, in Sierra Leone, ci sono cristiani e musulmani che lavorano insieme per provvedere ala sanità in quel paese. Quello è un esempio di religione che gioca un ruolo positivo. Lavorano “a cavallo” tra la divisione religiosa e fanno ciò, di nuovo, poiché credono che sia la loro fede a imporglielo.
Quando riguardiamo alla storia, sì, è vero che vediamo molti esempi nei quali la religione ha giocato un ruolo negativo. Ma si possono anche vedere episodi [di contributi] nell’abolizione della schiavitù, in cui i riformatori, religiosi e laici, si sono uniti per promuovere l’abolizione della schiavitù.
E poi abbandoniamo quest’idea che la religione abbia creato la povertà. Ci sono cose orribili che sono successe al di fuori del mondo della religione. E quando si guarda al ventesimo secolo, si vedono le grandi cicatrici dell’ideologia politica [nata] attorno a convinzioni che contenevano assolutamente, e drammaticamente il fascismo al loro cuore, o il comunismo di Stalin, e che contenevano nel loro centro l’assoluto sradicamento della religione: e quindi vi dico questo: sbarazzatevi pure della religione, ma non vi sbarazzerete del fanatismo o di quanto c’è di sbagliato nel mondo.
La domanda è: come facciamo a dare un senso alla religione, visto che il suo ruolo vitale nel mondo moderno sta crescendo, non diminuendo, come possiamo dare un senso a tutto ciò? È questo il punto, sì: c’è una responsabilità per le persone di fede di cercare di mediare attraverso la divisione tra le diverse confessioni religiose, è questa la motivazione dietro alla mia fondazione. [1]
Abbiamo persone di diverse confessioni religiose, abbiamo un programma in cui i giovani si incontrano tra loro, pur essendo di diverse religioni, e lavorano insieme sulla malaria, in Africa, all’interno delle loro comunità religiose; e qui in Canada abbiamo un programma scolastico ch permette alle scuole di interagire tra loro, usando la tecnologia, da una parte all’altra del mondo.
Questo è il punto: quando parlano della loro fede, in realtà non parlano in termini di paradiso e inferno, o di un dio che è un boia di coloro che commettono dei torti. Parlano invece in termini dei loro sentimenti più semplici, e che l’amore per Dio si può esprimere al meglio attraverso l’amore per il prossimo e attraverso azioni che diffondano la compassione e l’aiuto di cui hanno bisogno gli altri.
Nel 2007, le organizzazioni religiose negli Stati Uniti hanno donato una volta e mezza di più di quanto è stato donato da USAID – il che non è insignificante. Ciò che voglio dire è molto semplice: potete elencare tutti i difetti della religione, così come potete elencare tutti i difetti dei politici – o dei giornalisti, o di qualsiasi altra professione; ma per le persone di fede la ragione di fare del bene, quando lo fanno, è perché la loro fede li motiva. E questo è il vero volto della fede.

(continua)

[1] “Battezzata” – con estrema originalità – The Tony Blair Foundation:
http://www.tonyblairfaithfoundation.org
L'intero video è visionabile qui:
http://www.youtube.com/watch?v=ddsz9XBhrYA
Per una trascrizione (pur con svariati errori):
http://www.newstatesman.com/blogs/the-staggers/2010/11/christopher-hitchens-tony-blair

1 comment:

  1. Hitchens e Blair, che schifo!!!!!

    Fanno finta di litigare sulla 'fede', poi però d'amore e d'accordo a usare l'uno la 'fede', l'altro il suo lercio e schifoso 'ateismo' in funzione imperialistica neocon, contro le popolazioni oppresse del Medio Oriente e del Terzo Mondo!

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